San Siro verso il voto decisivo, Marotta riceve la laurea e Chivu prepara Cagliari
Riassunto
San Siro verso il voto decisivo di lunedì con 24 voti garantiti su 25 necessari e possibili emendamenti per convincere gli indecisi. Marotta riceve la laurea honoris causa e difende totalmente Chivu: "Grande allenatore, ce lo teniamo strettissimo". Cagliari-Inter con Lautaro pronto al rientro (11 gol in 11 gare contro i sardi) e Barella che ritrova il suo passato. Chivu perde la pazienza con un tifoso provocatore: "Rispettate chi lavora!". Milan-Napoli è la sfida tra Allegri e Conte, i cannibali della Serie A che si ritrovano dopo 12 anni.
San Siro verso il voto decisivo: lunedì la conta finale
Tutto rinviato a lunedì, proprio come previsto. Il Consiglio comunale di Milano ha rimandato la decisione sulla vendita di San Siro a Inter e Milan, ma ora si va verso la resa dei conti definitiva. La seduta di ieri è stata polemica quanto basta (era inevitabile), ma lunedì sarà il momento della verità assoluta.
I numeri parlano chiaro: servono 25 voti per approvare e 24 sono sostanzialmente garantiti. Grande attenzione su Marco Fumagalli, consigliere di sinistra che potrebbe dare il 25esimo sì. L'opposizione può votare no compatta o astenersi, e l'astensione aprirebbe la strada alla cessione dello stadio ai club. L'ultima tendenza? È possibile che si risolva con alcune modifiche al testo della delibera per accontentare gli indecisi.
Intanto piovono emendamenti: Forza Italia ne dovrebbe presentare 160, Fratelli d'Italia 4 e la Lega 3. Più altri 22 nella maggioranza. Tra le novità, si proverà a inserire una previsione di white list per le imprese che dovranno eseguire i lavori, necessità evidenziata dal comitato per la legalità.
In caso di vittoria del "sì", Inter e Milan saranno liberi di costruire un nuovo stadio nell'area dei parcheggi del Meazza e (più tardi) abbattere l'attuale impianto. In caso di "no", i due club saranno costretti a sterzare verso soluzioni alternative: il Milan riaprirebbe la partita a San Donato, dove ha già investito 55 milioni, e non è fantascienza pensare che l'Inter si accodi ai rossoneri. Il punto è questo: Milano rischia di non avere uno stadio moderno per le due squadre che rappresentano eccellenze della città.
Marotta riceve la laurea honoris causa e blinda Chivu
Giornata speciale per Beppe Marotta, che ha ricevuto la laurea magistrale honoris causa in Marketing, Comunicazione Aziendale e Mercati Globali dall'università di Milano Bicocca. Il riconoscimento premia la sua lunga carriera nel management sportivo e il suo impegno nella formazione dei giovani.
"Per me è un giorno estremamente emozionante", ha dichiarato il presidente nerazzurro dal palco. "Negli ultimi anni mi è capitato spesso di ricevere riconoscimenti, ma questo è qualcosa di unico e indimenticabile". Marotta ha ringraziato la sua nuova proprietà Oaktree, rappresentata dalla dottoressa Kate Ralph: "Mi ha dato fiducia e il culmine alla mia carriera. Diventare presidente dell'Inter è qualcosa di eccezionale, lo sento profondamente nell'animo".
Ma il momento più significativo è arrivato quando ha parlato di Chivu: "Oggi abbiamo un grande allenatore e ce lo teniamo strettissimo". Una difesa totale, senza eccezioni. "Non è un ragazzino, ha 44 anni, incarna il senso di appartenenza interista. È stato sei anni nelle nostre giovanili ed è molto preparato professionalmente. I giudizi negativi che ho sentito da chi non lo conosce sono superficiali".
E ancora: "Non ci sarebbe il minimo motivo per un cambio in corsa, anzi siamo tutti molto soddisfatti. Ha un metodo moderno, grandi capacità, valorizza tutti i giocatori. L'intelligenza è la sua principale caratteristica e questo porta sempre all'eccellenza". Su Pio Esposito: "Ha tutte le caratteristiche per diventare un campione, ma il percorso è lungo. I valori che deve tenere nel taschino sono l'umiltà e la passione".
Cagliari-Inter: vigilia di fuoco con Lautaro pronto al rientro
Torna Lautaro Martinez. Il capitano nerazzurro è pronto a riprendersi una maglia da titolare dopo essere stato frenato dal mal di schiena contro Ajax e Sassuolo. E contro il Cagliari, i numeri parlano per lui: undici reti realizzate in undici gare disputate contro i sardi. Una garanzia assoluta.
Chivu dovrebbe confermare il 3-5-2 con Sommer che torna tra i pali dopo la titolarità di Martinez contro il Sassuolo. Difesa a tre con Bastoni, Acerbi e Akanji, mentre a centrocampo spazio al terzetto Barella-Calhanoglu-Mkhitaryan. Sulle fasce Dimarco e Darmian, al posto di Dumfries che ha accusato un problema al ginocchio ad Amsterdam.
Dall'altra parte, Pisacane presenta un Cagliari in salute: "Sarà una partita dal quoziente di difficoltà alto, ma sappiamo che c'è da fare una grandissima partita da squadra compatta e generosa". I rossoblù dovranno fare a meno di Zappa (distrazione al retto femorale), Radunovic, Pintus e Luvumbo.
Credetemi, sarà una sfida particolare per Barella, che ritrova il suo passato: con il Cagliari ha disputato le prime 100 gare in Serie A. In maglia nerazzurra ha preso parte a 7 gol contro i rossoblù (1 gol e 6 assist in 8 presenze), più che contro qualsiasi altra squadra. L'arbitro sarà Marco Piccinini di Forlì, che con l'Inter vanta sei precedenti: cinque vittorie e un pareggio per i nerazzurri.
Chivu non le manda a dire: "Rispettate chi lavora!"
Cristian Chivu ha perso la pazienza e ha rimbrottato un tifoso durante l'allenamento di mercoledì ad Appiano Gentile. La seduta non era aperta ai tifosi, ma c'erano alcuni invitati di sponsor e Inter Club. Un privilegio usato male, evidentemente.
Dopo un gol di Lautaro, dalla piccola tribuna qualcuno ha detto: "Adesso fallo anche domenica!". Da qui l'incazzatura di Chivu: "Per favore, rispettate questi che lavorano. Non voglio sentire la domenica o altre cose!", ha urlato il tecnico romeno. Una reazione spontanea e soprattutto dovuta, a protezione dell'argentino ma anche di tutti i suoi ragazzi.
La reazione è stata accolta con favore dagli altri spettatori: oltre alle parole del tecnico, si sono percepiti applausi di approvazione e qualche "Bravo". Il protagonista, già individuato, non godrà più di certe opportunità. Come già sottolineato, l'accesso era ad inviti e sarebbe stato naturale avere un comportamento adeguato.
Curioso che il nerazzurro preso di mira sia stato proprio Lautaro: non solo il capitano, ma anche un simbolo della squadra certamente dedito alla causa. Chivu ha fatto come Mourinho, uno dei suoi maestri, avrebbe reagito. All'Inter molti ricordano un precedente simile: nell'estate 2017 Spalletti rimise al suo posto un tifoso che aveva insultato Ranocchia, ricevendo applausi dagli altri tifosi in tribuna.
Milan-Napoli: Allegri contro Conte, sfida tra cannibali
Massimiliano Allegri e Antonio Conte si ritroveranno da avversari domenica sera a San Siro, dopo l'ultima sfida del 6 ottobre 2013 allo Stadium (3-2 per la Juve di Conte contro il Milan di Allegri). Otto mesi dopo, il loro mondo si sarebbe capovolto: Conte avrebbe lasciato la Juventus e Allegri sarebbe diventato l'allenatore bianconero.
I numeri parlano chiaro: sono i più titolati in questo momento in Italia. I due allenatori che hanno dominato la Serie A negli ultimi quindici campionati, vincendo undici scudetti dalla stagione 2010-2011 a quella 2024-2025. Ha aperto Allegri con il Milan e ha chiuso Conte con il Napoli. In mezzo: cinque volte campione Max con la Juventus dal 2015 al 2019, e quattro Antonio con Juve e Inter.
Il Napoli di Conte è diventato la squadra da battere: quattro vittorie su quattro, nove gol fatti e tre subiti. Il Milan di Allegri non è "solo" difesa: quattro gare consecutive senza subire gol tra campionato e Coppa Italia. Il gioco convince e diverte, grazie anche alla sapiente regia di Luka Modric.
Due feroci, due sanguigni, due allenatori concreti. Allegri è secondo per panchine in A con 510 presenze, Conte è settimo con 245. Vantano anche la migliore media punti: 2,26 Conte e 2 Allegri. Negli ultimi dieci scontri diretti al Meazza, il Milan ha vinto solo tre volte contro il Napoli. Domenica sarà un piacere ritrovarli: sono la storia degli ultimi quindici anni di calcio italiano.
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Capitolo mercato e prospettive future: Benatia racconta come gestì il trasferimento di Luis Henrique all'Inter, spiegando di aver parlato chiaro già a marzo con il brasiliano. Intanto Galliani torna al Milan dopo la cessione del Monza e si esprime su San Siro: "L'eresia non è abbattere il Meazza, ma Inter e Milan fuori dalla loro città".
Ora, prestate attenzione alle gerarchie tra i pali: l'alternanza Sommer-Martinez divide gli esperti, con Galli che preferisce "chiarezza nei ruoli" mentre Orsi punta ancora sullo svizzero. Caprile del Cagliari è nel mirino per il futuro.
Il punto è questo: domani sera a Cagliari sarà anche il derby dei fratelli Esposito, con Sebastiano e Pio che si sfideranno per la prima volta da avversari. L'Inter U23 continua la sua marcia in Serie C con la terza vittoria consecutiva contro la Triestina.
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