Notte magica ad Amsterdam: Thuram e Sommer riscattano l'Inter
Riassunto
Notte di riscatto ad Amsterdam: Thuram doppietta (42', 47') stende l'Ajax 0-2, Sommer si riscatta con parata decisiva su Godts. Pio Esposito da sogno all'esordio Champions: 90 minuti da titolare, più km di tutti. Chivu conquista la prima vittoria europea da allenatore. Via libera giunta Milano per San Siro: vendita a Inter-Milan per 197 milioni, nuovo stadio 2031. Moviola: rigore tolto ingiustamente all'Inter, Oliver bocciato dalla stampa.
Amsterdam, notte di riscatto: Thuram doppietta, Sommer miracolo
Credetemi, c'erano tutti gli ingredienti per un'altra serata da dimenticare. L'Inter arrivava ad Amsterdam con due sconfitte consecutive in campionato, le critiche che piovevano da ogni parte e quella sensazione che quando le cose vanno male, vanno sempre peggio. Invece, alla Johan Cruijff ArenA è successo l'esatto contrario: Marcus Thuram ha zittito tutti con una doppietta di testa da manuale (42' e 47'), mentre Yann Sommer si è preso la rivincita più dolce con una parata che vale quanto un gol.
Il punto è questo: quando hai la qualità, prima o poi viene fuori. Thuram aveva bisogno di una serata così dopo le critiche post-Juventus, e l'ha trovata nel modo più spettacolare possibile. Due colpi di testa identici, due corner di Calhanoglu trasformati in oro puro. Il francese ha dimostrato di aver aggiunto una nuova arma al suo arsenale: i gol di testa sono già quattro in stagione, uno in più di tutto lo scorso campionato. Non male per uno che fino a poco tempo fa ammetteva di non essere bravo nel gioco aereo.
E poi c'è stata la parata di Sommer su Godts al 40', quella che ha cambiato la partita. Lo svizzero era arrivato ad Amsterdam con il peso degli errori contro la Juve, ma quando è servito ha tirato fuori i guantoni del campione. Una deviazione in angolo che ha preceduto di pochi minuti il vantaggio nerazzurro, dimostrando che la classe non si discute mai. Chivu aveva ragione a confermarlo nonostante le pressioni: la fiducia ripaga sempre, soprattutto nei momenti difficili.
Capitolo Pio Esposito: che esordio in Champions! Il ragazzo ha corso più di tutti (11.679 km), ha lottato su ogni pallone e ha servito assist preziosi per Thuram e Dumfries. Zero tiri in porta ma una prestazione da veterano, quella di chi sa che in queste serate si costruiscono le carriere. Chivu lo conosce dai tempi della Primavera e sa che tipo di pasta ha: quando gli aveva dato la fascia da capitano, Pio aveva risposto con una tripletta. Ieri ha risposto con il cuore.
San Siro, il via libera che vale oro: 197 milioni per il futuro
Ora, prestate attenzione: quello che è successo mercoledì in giunta a Palazzo Marino è un pezzo di storia. La delibera per la vendita di San Siro a Inter e Milan è passata con un solo voto contrario (quello dei Verdi), aprendo finalmente la strada a un progetto che sembrava impossibile. 197.075.590 euro la cifra fissata, con 73 milioni da versare subito al momento della firma. Il resto dilazionato nel tempo con fideiussioni bancarie, perché quando si tratta di soldi pubblici la prudenza non è mai troppa.
Paolo Scaroni non nasconde l'entusiasmo: "Vogliamo costruire lo stadio più bello d'Europa". E chi può dargli torto? Milano merita un impianto all'altezza delle grandi capitali europee, un'arena che diventi motivo d'orgoglio per tutti i milanesi. Il presidente rossonero sa bene che la strada è ancora lunga - serve l'approvazione del Consiglio comunale entro fine settembre - ma il passo più difficile è stato fatto.
Sul tavolo resta la questione dello "scudo penale" richiesto dai due club: una protezione contro eventuali procedimenti penali che potrebbero bloccare i lavori o compromettere la bancabilità dell'operazione. Il Comune ha proposto soluzioni equilibrate, dall'obbligo di incontrarsi per salvaguardare l'efficacia del contratto alla restituzione dell'area con rimborso in caso di problemi legali nei primi nove mesi.
Il nuovo San Siro da 71.500 posti dovrebbe essere pronto nel 2031, con Foster come progettista. Un investimento epocale che segna il punto di svolta: dalle aule della politica il dossier passa ora ai consigli di amministrazione dei due club. Dopo anni di dibattiti, discussioni e polemiche, finalmente si intravede la luce in fondo al tunnel. Milano avrà il suo stadio del futuro, e questa volta sembra davvero fatta.
Pio Esposito, il debutto che vale una carriera
Diciamolo subito: vedere Pio Esposito titolare in Champions League ad Amsterdam non è stata una sorpresa per chi lo conosce davvero. Chivu lo aveva già fatto capitano in Primavera, e quando gli aveva dato la fascia per la prima volta, il ragazzo aveva risposto con una tripletta. Ieri sera ha risposto con il cuore, correndo più di tutti (11.679 km) e giocando da veterano nonostante i suoi 19 anni.
Zero tiri in porta, è vero, ma che importa? Pio ha fatto quello che sa fare meglio: lavorare per la squadra. Sponde precise, duelli vinti, passaggi intelligenti che hanno mandato in porta Thuram e Dumfries. Il Corriere della Sera lo definisce "una ventata di novità in mezzo ai soliti noti", e ha ragione: non è un esperimento, è un centravanti che pensa al bene supremo della squadra.
Il siparietto più bello è arrivato a fine partita, quando Sebastiano lo ha chiamato in diretta su Prime Video: "Mi sono venuti i brividi, ha fatto una grande partita. Ma ora deve segnare, altrimenti scappo via con tutti i gol che ho fatto". Fratelli diversi ma con la stessa fame: Sebastiano detiene ancora il record di più giovane esordiente dell'Inter in Champions (17 anni, 3 mesi e 21 giorni), Pio è stato il terzo più giovane titolare dopo Balotelli e Santon.
La strada è ancora lunga, ma i segnali sono tutti positivi. D'Angelo, il suo ex allenatore allo Spezia, ha visto la partita e si è commosso: "È un ragazzo con la testa sulle spalle, si rende conto che gli ultimi due anni qui sono stati importantissimi per la sua crescita". Ora tocca a lui confermare quello che tutti hanno visto: talento, determinazione e quella fame che non si può insegnare. L'Inter ha trovato il suo centravanti del futuro.
Sommer, dal baratro alla gloria: quando la classe non si discute
La storia di Yann Sommer ad Amsterdam è la dimostrazione che nel calcio non esistono sentenze definitive. Arrivato in Olanda con il peso degli errori contro la Juventus, lo svizzero si è preso la rivincita più dolce con una parata che vale quanto un gol. Al 40' del primo tempo ha letto perfettamente la conclusione di Godts, alzando il ponte levatoio e deviando in angolo un destro che sembrava destinato all'angolino.
Chivu aveva scommesso su di lui nonostante "il volere del popolo", come l'ha chiamato lui stesso in conferenza stampa. Una scelta coraggiosa che è stata ripagata nel modo migliore possibile. L'idea Martinez aveva bussato alle sue spalle, ovviamente, ma il tecnico romeno ha preferito la continuità e la fiducia. Risultato: clean sheet che pesa un quintale e forse cambia il corso della stagione.
I compagni lo hanno difeso a spada tratta. Thuram è stato chiarissimo: "Yann gioca a calcio da vent'anni, non sarà la prima volta che subisce critiche. Fa parte del nostro mondo, noi lasciamo parlare". De Vrij ha rincarato la dose: "È stato fondamentale, ha fatto una parata importantissima e incredibile. È un grandissimo portiere e una grandissima persona che dà fiducia a tutta la squadra".
Anche Akanji, suo connazionale, ha voluto spendere parole di elogio: "Se quella palla entra, è 1-0 e andavamo sotto, quindi non sarebbe stato facile. Yann ci ha aiutato molto in quella situazione e sono davvero contento per lui". A 36 anni e alla gara europea numero 115 in carriera, Sommer ha dimostrato ancora una volta che la classe è eterna. Dev'essere davvero l'inno in tre lingue a dargli quella carica speciale.
Chivu, la prima vittoria che vale doppio
Cristian Chivu può finalmente sorridere: la sua prima vittoria in Champions League da allenatore arriva nel posto più simbolico possibile, la Johan Cruijff ArenA dove ha scritto pagine indimenticabili da giocatore. Il tecnico romeno ha gestito la pressione nel modo giusto, confermando le sue scelte nonostante le critiche e ottenendo una risposta perfetta dalla squadra.
"Sotto il caschetto non c'erano i cattivi pensieri che una partenza shock come quella dei nerazzurri in campionato avrebbe potuto generare", sottolinea la Gazzetta dello Sport. E infatti l'Inter vista ad Amsterdam è stata solida e cinica come ai vecchi tempi, capace di soffrire quando serviva e di colpire nei momenti giusti. La vittoria che serviva per spezzare l'incantesimo delle due sconfitte consecutive.
Le scelte iniziali hanno smentito solo in parte le indiscrezioni della vigilia: Mkhitaryan e Barella hanno giocato entrambi, mentre De Vrij, Dimarco e Pio Esposito sono effettivamente partiti dal primo minuto. Decisioni che hanno portato a festeggiare nel migliore dei modi i primi cento giorni sulla panchina nerazzurra, mantenendo anche la porta inviolata dopo aver subito sei gol nelle ultime due apparizioni.
Pandev, ospite negli studi di Sky, ha colto nel segno: "Mi ha colpito come abbiano dato tutto per il loro allenatore, vogliono aiutare Cristian. Stasera sono scesi in campo praticamente gli stessi della scorsa stagione e hanno vinto tranquillamente". Un risultato importante soprattutto per il mister che aveva ricevuto parecchie critiche negli ultimi giorni. Ora l'Inter può guardare al futuro con ottimismo, sapendo di avere un allenatore che sa gestire la pressione nei momenti difficili.
Da Leggere Più Tardi
Approfondimenti e letture consigliate per esplorare ulteriormente gli argomenti trattati
Capitolo moviola: l'arbitro Oliver finisce nel mirino per aver revocato il rigore inizialmente assegnato all'Inter per fallo di Baas su Thuram. Gazzetta e Corriere dello Sport concordi: "C'è voluto il bilancino di un farmacista per togliere un rigore corretto". La UEFA includerà l'episodio tra quelli spiegati nei video ufficiali.
Thuram come Crespo: il francese entra nella storia nerazzurra. Solo Hernan Crespo nel 2002 aveva segnato una doppietta di testa in Champions, curiosamente sempre contro l'Ajax ad Amsterdam.
Ranking UEFA: l'Inter mantiene il terzo posto (115.250 punti) dietro Real Madrid e Bayern Monaco. La vittoria di Amsterdam consolida la posizione tra le big europee.
Napoli ko: i campioni d'Italia cadono 2-0 al City dopo l'espulsione di Di Lorenzo. Conte amareggiato: "Senza quel rosso ce la saremmo giocata".
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