Gattuso ringhia, Lautaro supera Maradona: l'Inter si prepara al Derby d'Italia
Riassunto
Gattuso esordisce con un 5-0 all'Estonia trascinato da tre interisti: Bastoni in gol, Dimarco e Barella protagonisti. Lautaro supera Maradona nella storia dell'Argentina (33 gol) e si prepara al Derby d'Italia con un solo allenamento. Chivu plasma l'Inter più cattiva: 31 falli in due partite, Diouf convince nel test col Padova. Akanji brinda alla firma nerazzurra segnando con la Svizzera nel 4-0 al Kosovo. Dumfries candidato al Pallone d'Oro grazie alla specialità del secondo palo.
Gattuso ringhia: Italia travolge l'Estonia 5-0, tre nerazzurri protagonisti
Esordio col botto per Rino Gattuso sulla panchina azzurra. A Bergamo l'Italia ha demolito l'Estonia con un netto 5-0 che sa di liberazione dopo mesi di incertezze. Il punto è questo: serviva una vittoria così, netta e convincente, per riaccendere l'entusiasmo intorno alla Nazionale. E i tre interisti in campo hanno fatto la loro parte da protagonisti.
Bastoni, Dimarco e Barella hanno risposto presente fin dal primo minuto, mostrando quella cattiveria agonistica che Gattuso aveva chiesto nei giorni precedenti. Il difensore nerazzurro ha addirittura trovato il gol del 5-0 nel finale (un colpo di testa su cross di Raspadori), mentre Dimarco ha spinto sulla fascia per 67 minuti e Barella ha dettato i tempi in mediana al fianco di Tonali. Nel finale, ciliegina sulla torta: l'esordio in azzurro di Francesco Pio Esposito, entrato all'84' al posto di Kean.
Credetemi, le parole di Bastoni nel post-partita hanno fotografato perfettamente il momento: "Gattuso ci ha dato grinta, carica e anche un bel po' di 'ceffoni' che servono a darci una svegliata, ne avevamo bisogno". Il ct ha sorriso alle dichiarazioni del difensore dell'Inter, precisando scherzosamente di non aver dato ceffoni a nessuno, ma il messaggio è arrivato forte e chiaro.
Capitolo tattico: la difesa a quattro con Bastoni e Calafiori centrali ha funzionato alla perfezione, mentre il 4-2-3-1 con Kean e Retegui in attacco ha dato quella verticalità che mancava. Ora lunedì c'è Israele in Ungheria, poi la lunga rincorsa verso il Mondiale. Con questi presupposti, l'Italia di Gattuso può davvero sognare in grande.
Lautaro nella storia: supera Maradona e punta il Derby d'Italia
Il Toro entra nella leggenda dell'Argentina. Con il gol segnato contro il Venezuela al Monumental, Lautaro Martinez ha raggiunto quota 33 reti con la Seleccion, superando Diego Armando Maradona nella classifica dei marcatori all-time dell'Albiceleste. Un traguardo storico che lo proietta al quinto posto di sempre, dietro solo a Messi (114), Batistuta (55), Agüero (41) e Crespo (35).
La rete è arrivata dopo appena due minuti dal suo ingresso in campo (al 76'), con una perfetta incornata su assist di Nico Gonzalez che ha chiuso sul 2-0 il match poi vinto 3-0 grazie alla doppietta di Messi. Un gol che vale doppio: per la storia personale e per il messaggio lanciato in vista del Derby d'Italia di sabato prossimo.
Ora però arriva il momento più delicato per Chivu: Lautaro tornerà a Milano solo dopo la sfida di mercoledì notte contro l'Ecuador, con un solo allenamento a disposizione prima della Juventus. La Gazzetta dello Sport non ha dubbi: "Salvo inconvenienti, Martinez allo Stadium giocherà dal primo minuto in coppia con Thuram. Il piano è sostituirlo dopo un'ora, per averlo al top mercoledì nell'esordio in Champions League ad Amsterdam".
Capitolo confessioni: nell'intervista a France Football, il capitano dell'Inter è tornato sulla finale di Champions persa contro il PSG. "Per cinque giorni non volevo parlare con nessuno, ero bloccato, angosciato e triste", ha ammesso. Ma quella ferita può diventare benzina per il futuro: quando gli hanno chiesto del Pallone d'Oro 2025, Lautaro ha risposto sorridendo "Lo vinco io!". Con questa fame, tutto è possibile.
Chivu plasma la nuova Inter: più cattiveria, meno virtuosismi
"Siamo stati troppo leziosi, a volte bisogna essere più sporchi". Cristian Chivu non usa giri di parole per descrivere la sua filosofia calcistica. Il tecnico romeno sta lavorando per trasformare l'Inter in una squadra più aggressiva e verticale, meno incline ai ghirigori e più propensa a mordere l'avversario.
I numeri parlano chiaro: nelle prime due giornate i nerazzurri hanno commesso 31 falli (15,5 a partita), issandosi al quinto posto in Serie A dietro a Sassuolo, Como, Napoli e Verona. Per Chivu è un dato incoraggiante, segno che i giocatori stanno applicando i suoi principi: recuperare palla il più avanti possibile, senza paura degli squilibri di sistema.
Andy Diouf rappresenta l'emblema di questa nuova filosofia. Il centrocampista francese, arrivato dal Lens, non è un mediano di rottura ma una mezzala box-to-box capace di strappare e portare palla come pochi sanno fare. "Nelle idee 'verticali' di Chivu, le sue doti si possono sposare bene", sottolinea il Corriere dello Sport. Il test contro il Padova (vinto 3-1 con gol proprio di Diouf) ha confermato le sue qualità.
L'arrivo di Akanji completa il puzzle tattico: lo svizzero non avrebbe commesso l'errore concettuale di Bisseck contro l'Udinese, preferendo sfidare l'avversario a duello piuttosto che arretrare. Chivu lo piazzerà subito sul centrodestra per limitare Yildiz e minimizzare le amnesie di Dumfries.
Capitolo fiducia: Marotta e la società sostengono pienamente questa ricerca di cambiamento. Il calendario impone una svolta rapida tra Juventus e Ajax, ma l'Inter è "un cantiere aperto" che continuerà ad affrontare le sfide a viso aperto. Non si abbandona una storia intrigante alla seconda pagina del libro.
Akanji brinda alla firma: gol all'esordio con la Svizzera
Manuel Akanji ha festeggiato l'arrivo all'Inter nel modo migliore: segnando con la maglia della Svizzera. Al St. Jakob di Basilea, il neo-difensore nerazzurro ha aperto le marcature del 4-0 rifilato al Kosovo con un perfetto colpo di testa su calcio d'angolo al 21'. Un biglietto da visita che promette bene per il futuro in maglia nerazzurra.
La prestazione dello svizzero è stata impeccabile: 90 minuti in campo da leader della difesa, contribuendo a una vittoria che ha lanciato la Svizzera in testa al girone nelle qualificazioni mondiali. Akanji ha dimostrato di essere già in condizione ottimale, pronto per essere gettato nella mischia già dal Derby d'Italia di sabato prossimo.
L'ex Manchester City rappresenta un upgrade tecnico importante per Chivu: la sua esperienza internazionale e la capacità di leggere le situazioni di gioco lo rendono perfetto per il calcio aggressivo che vuole il tecnico romeno. Non a caso, la Gazzetta dello Sport ha sottolineato come "non avrebbe probabilmente commesso l'errore concettuale di Bisseck contro l'Udinese".
Capitolo tattico: Akanji aumenta le alternative di Chivu, che ora può pensare anche alla difesa a quattro in situazioni di emergenza. Lo svizzero può giocare sia come centrale destro in una linea a tre, sia come centrale puro al fianco di Bastoni in una difesa a quattro, con Dumfries e Dimarco esterni.
L'investimento di 17 milioni totali (2 di prestito più 15 di riscatto) appare già azzeccato: Akanji porta esperienza, leadership e quella cattiveria agonistica che Chivu cerca per la sua nuova Inter. Il gol con la Svizzera è solo l'antipasto di quello che può dare in nerazzurro.
Dumfries specialista del secondo palo: "Candidato al Pallone d'Oro"
Denzel Dumfries ha trasformato l'inserimento sul secondo palo in un'arte. Dopo il gol all'Udinese, l'olandese ha replicato con la Nazionale nel pareggio 1-1 contro la Polonia, confermando di essere diventato una specialità della casa Orange. Van der Vaart non ha dubbi: "È incredibile, quando entra in area la palla finisce sempre dove c'è lui".
La tecnica di Dumfries è ormai studiata dagli avversari ma difficile da fermare: timing perfetto, senso della posizione e una capacità di lettura delle traiettorie che lo rende letale sui cross dalla bandierina. Van Hooijdonk ha analizzato il gol contro la Polonia: "Ha valutato correttamente che il portiere avrebbe mancato la palla, poi lo ha anticipato in modo fantastico".
La nomination al Pallone d'Oro ha certificato la crescita dell'interista. Dumfries stesso ha ammesso: "Segretamente me lo aspettavo. È fantastico essere tra i 30 migliori calciatori, un grande onore". Gravenberch, compagno in Nazionale, gli dà credito: "Ha disputato una grande stagione, quindi per me ha buone possibilità".
Capitolo numeri: con la rete contro la Polonia, Dumfries è diventato il terzo difensore con più gol nella storia dell'Olanda, mettendo nel mirino il primato storico. Koeman lo ha elogiato pubblicamente: "È fantastico nel gioco aereo, questa è una vera qualità di Denzel che arriva sempre sul secondo palo".
Per l'Inter rappresenta un'arma in più: la capacità di Dumfries di finalizzare l'azione offensiva lo rende un esterno moderno completo. Con Chivu che punta sulla verticalità, il suo contributo in zona gol può diventare ancora più determinante.
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