Dimarco e Carlos Augusto esorcizzano lo spauracchio Sassuolo
Riassunto
L'Inter torna alla vittoria battendo il Sassuolo 2-1 con i gol di Dimarco e Carlos Augusto, spezzando il tabù neroverde a San Siro. Pio Esposito incanta al debutto da titolare con una rovesciata spettacolare, Josep Martinez convince all'esordio stagionale. Chivu soddisfatto ma chiede di più, Marotta preoccupato per San Siro: 'Milano rischia di diventare marginale'. Grosso orgoglioso: 'Abbiamo tenuto testa all'Inter per lunghi tratti'.
Dimarco e Carlos Augusto esorcizzano lo spauracchio Sassuolo
Finalmente. Dopo due sconfitte consecutive che avevano fatto tremare San Siro, l'Inter torna alla vittoria battendo il Sassuolo 2-1 in una serata che sa di liberazione. I tiri mancini di Federico Dimarco e Carlos Augusto hanno spezzato il tabù neroverde, regalando a Chivu tre punti vitali per dare continuità alla prova di Amsterdam.
Il primo squillo arriva al 14': Barella strappa palla in pressing, Sucic ricama con l'esterno destro e serve un assist al bacio per Dimarco che, da posizione favorevolissima, non deve far altro che appoggiare in porta con il suo delizioso mancino. Un gol che premia l'ottimo avvio nerazzurro, con Carlos Augusto già protagonista di uno slalom brasiliano neutralizzato solo da un grande riflesso di Muric.
La partita assume rapidamente contorni chiari: Inter pronta ad attaccare gli spazi, Sassuolo propenso a scavalcare il centrocampo per poi ripartire velocemente. I padroni di casa creano potenziali situazioni da gol ma non danno mai l'idea di essere in controllo. Thuram sfiora il raddoppio con un sinistro che lambisce il palo, mentre Pio Esposito - alla prima da titolare al Meazza - si esibisce nella sua giocata preferita: riceve in area, difende il pallone ma spara alto lasciando tutto San Siro con il fiato sospeso.
Nella ripresa l'Inter continua a macinare gioco ma manca di precisione negli ultimi metri. Josep Martinez, al debutto stagionale, si fa trovare pronto con un volo provvidenziale sull'incornata di Pinamonti. Dall'altra parte, Muric nega a Pio la gioia del primo gol in Serie A con una parata miracolosa sulla sua rovesciata acrobatica.
All'81' arriva il raddoppio che sembrava chiudere i giochi: Carlos Augusto si inventa un'altra azione alla brasiliana, il suo tiro viene deviato da Muharemovic e diventa imprendibile per Muric (la Lega assegnerà poi l'autorete al difensore neroverde). Ma il calcio è strano: dopo appena tre minuti Cheddira sfrutta una visione di Berardi e dimezza lo svantaggio, regalando un finale all'arrembaggio che fa tremare i polsi.
Il Var annulla il possibile 3-1 di Frattesi per fuorigioco millimetrico, Josep Martinez respinge l'insidioso Berardi dalla distanza. Alla fine qualche sorriso scappa anche in casa nerazzurra: spazzata via la paura finale e ritorno alla vittoria anche in campionato. Credetemi, era quello che serviva per non far diventare pesante una classifica che rischiava di complicarsi.
Pio Esposito incanta San Siro: standing ovation per il gioiellino
San Siro si ferma, sospira e spera. Quando tocca palla Pio Esposito, il Meazza (seppur in modalità protesta silenziosa) trattiene il fiato aspettando che il proprio gioiellino possa esplodere di gioia insieme al popolo nerazzurro. La sensazione è che gli occhi dei 68.852 presenti siano tutti su di lui, ancor prima che sulla partita stessa.
E quasi scoppia, San Siro, quando al 67' Pio si esibisce in una rovesciata da antologia: palla dentro verso il secondo palo, tocco di Dimarco a rimettere in gioco un cross sbilenco, rovesciata del canterano e miracolo di Muric. Lì San Siro si è "freezato", come il cuore di Esposito pronto ad esplodere di gioia. Ma di tempo per un ragazzo di 20 anni appena, ce n'è parecchio.
La prestazione del piccolo di casa è stata da veterano: si è integrato subito nel gioco di Chivu, ha retto la pressione e i duelli fisici con una maturità sorprendente. Al 40' si costruisce un'altra grande occasione dopo aver lavorato da pivot in maniera esemplare, peccando solo nell'ultima giocata ma muovendosi sempre in maniera intelligente.
Da una sua sponda parte l'affondo di Barella nell'azione del vantaggio: anche quando sembra estraniarsi dal gioco, Pio sa come rendersi utile alla squadra. "Le risposte le ha date in campo" ha detto Chivu nel post-partita, elogiando la capacità del ragazzo di reggere la pressione e integrarsi con gli altri attaccanti.
Quando al 78' lascia il campo per far posto a Bonny, San Siro si alza in piedi: applausi scroscianti per chi rappresenta il futuro nerazzurro. Gli stessi applausi che da ex canterano avrebbe voluto Pinamonti, ma che oggi sono tutti per Pio. Il punto è questo: manca solo il gol, ma la sensazione è che arriverà presto. E quando arriverà, San Siro esploderà davvero.
Chivu e Marotta: dichiarazioni forti su squadra e San Siro
"Potevamo chiuderla prima, ma era importante vincere." Cristian Chivu non nasconde la soddisfazione per i tre punti, ma mantiene i piedi per terra analizzando la prestazione della sua Inter. Il tecnico romeno sa che la squadra può fare meglio, soprattutto nella gestione del pallone e nell'attacco alla profondità.
"Per me l'Inter può fare meglio" ha dichiarato a DAZN, spiegando come non sia facile attaccare un blocco basso ma sottolineando l'importanza dell'atteggiamento giusto mostrato dai suoi. Su Pio Esposito le parole sono di elogio puro: "Regge la pressione e i duelli, si completa con Thuram. Sono contento di avere questi quattro attaccanti."
Sulla gestione dei portieri, Chivu è stato chiaro: "Sommer rimane la prima scelta", ma Josep Martinez avrà le sue opportunità perché "non bisogna aspettare la Coppa Italia per far giocare il secondo portiere". Una rotazione programmata che guarda al futuro.
Dall'altra parte, Giuseppe Marotta lancia un allarme che va oltre il calcio giocato. Il presidente nerazzurro si dice "preoccupato" per la questione San Siro: "Milano rischia di diventare marginale nello scenario europeo". San Siro non è stato approvato per Euro 2032 e non può ospitare una finale di Champions.
"Inter e Milan rappresentano la città a tutto tondo" e hanno bisogno di uno stadio moderno e funzionale, spiega Marotta. "Purtroppo il dibattito politico si è arenato, molti non comprendono le richieste delle due società." Il messaggio è chiaro: se non ci sarà una soluzione, si dovrà trovare un'alternativa fuori dal comune di Milano, "seppur a malincuore".
Sullo Scudetto, Marotta non ha dubbi: "Il Napoli resta la principale rivale" perché è campione in carica e ha investito molto. "Sono loro i favoriti", conclude il presidente, mantenendo un profilo basso ma determinato.
Grosso e il Sassuolo a testa alta: 'Abbiamo tenuto testa all'Inter'
"Usciamo dal campo a testa alta." Fabio Grosso non nasconde l'amarezza per la sconfitta, ma rivendica con orgoglio la prestazione dei suoi ragazzi contro l'Inter. Il tecnico del Sassuolo sa che la sua squadra ha giocato alla pari con i nerazzurri per lunghi tratti, creando anche le condizioni per riprendere la partita.
"Il fatto di essere rimasti aggrappati alla gara fino alla fine dà merito ai ragazzi" ha spiegato in conferenza stampa, sottolineando come abbiano mostrato coraggio e personalità contro un avversario molto forte. "Abbiamo tirato fuori la testa e creato i presupposti per riprenderla in pieno. Peccato non esserci riusciti."
L'analisi tattica di Grosso è lucida: "Abbiamo alternato i momenti" in cui andare a cercare l'Inter ad altri in cui aspettarli. "Non è facile rincorrere questi avversari, siamo stati bravi anche a resistere." Il tecnico neroverde sa che il suo Sassuolo può raggiungere una salvezza tranquilla, ma mantiene i piedi per terra: "Siamo una neopromossa che gioca un campionato difficilissimo."
Su Cheddira, autore del gol che ha riaperto la partita, Grosso spende parole di elogio: "È un ragazzo con grandi valori umani e calcistici". L'ex Napoli si è inserito perfettamente nel gruppo e la sua disponibilità sarà preziosa per il prosieguo della stagione.
Non mancano le polemiche arbitrali: "Se l'arbitro avesse avuto un pizzico di coraggio in più" secondo Grosso ci sarebbe potuto essere qualcosa in area a favore del Sassuolo nel finale. "Avremmo dovuto cercarlo meglio con un po' più di furbizia, ci manca ancora malizia."
Capitolo Cheddira, che in conferenza ha fatto eco al suo allenatore: "Per lunghi tratti abbiamo tenuto testa all'Inter, a San Siro". Il marocchino si porta a casa questa prestazione come buon auspicio per il campionato, consapevole che affrontare squadre così forti può solo far crescere il gruppo.
Josep Martinez debutta da titolare: il futuro inizia oggi
"Un Martinez giocherà" aveva promesso Chivu alla vigilia, e promessa mantenuta. Josep Martinez ha fatto il suo debutto stagionale da titolare contro il Sassuolo, un test importante per il portiere spagnolo che deve dimostrare di poter essere il numero uno del futuro nerazzurro.
La prestazione dell'ex Genoa è stata impeccabile fino al gol nel finale che gli ha negato la gioia del clean sheet. Martinez si è fatto trovare pronto nelle uscite alte e in quelle basse, dimostrando grande visione di gioco quando chiamato a impostare la manovra da dietro. Le parate su Berardi e Laurienté nel primo tempo, quella decisiva su Pinamonti nella ripresa: Josep ha risposto presente.
"Sono contento della sua prestazione" ha dichiarato Chivu nel post-partita, spiegando come l'obiettivo fosse dargli minuti per vedere come si integra. "Non vorrei che succedesse qualcosa in futuro e rimanessimo senza alternative." Un messaggio chiaro: la rotazione tra i pali non è casuale ma programmata.
Yann Sommer, che compirà 37 anni il prossimo 17 dicembre, ha il contratto in scadenza nel 2026. Il rinnovo non è da escludere, ma se l'ex Genoa dovesse dare le giuste garanzie, la dirigenza potrebbe anche valutare altre piste. Carnesecchi dell'Atalanta e Caprile del Cagliari sono nomi che intrigano dalle parti di Viale della Liberazione.
Per ora, però, "Yann rimane la nostra prima scelta" come ha chiarito Chivu. Ma Josep ha dimostrato di essere pronto quando chiamato in causa, e questo è un segnale importante per il futuro. Il punto è questo: l'Inter ha due portieri validi che si completano e si aiutano, una situazione ideale per affrontare una stagione lunga e piena di impegni.
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Capitolo giovani: L'Inter U23 continua la sua marcia in Serie C con la seconda vittoria consecutiva contro la Pergolettese (0-2), trascinata ancora una volta da Fiordilino e dalla classe di Topalovic. Mercato e numeri: Luis Henrique costa 6 milioni al minuto per i pochi spezzoni concessi, mentre l'Inter svetta nella classifica degli sponsor di maglia con 41 milioni davanti a Milan e Juventus. Il resto della Serie A: Il Milan non si ferma più con il 3-0 all'Udinese trascinato da Modric, mentre la Juventus viene fermata 1-1 dal Verona tra polemiche arbitrali e Tudor che tuona: "Se si sta zitti e buoni non va bene". Ombre e luci: Continua l'inchiesta sull'omicidio Boiocchi con Ferdico che confessa e inchioda Beretta, mentre Thuram vola con 5 gol in 4 partite - mai partito così forte in carriera.
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