Verso Monaco con il cuore che batte forte
Riassunto
L'Inter si prepara alla finale di Champions contro il PSG con la maglia gialla per scaramanzia e Barella che promette la sua miglior versione. Chiuso l'accordo per Luis Henrique (25 milioni), primo colpo dell'era Oaktree che cambia passo sul mercato. Il futuro di Inzaghi si decide il 3 giugno: Allegri e Fabregas le alternative. Nel valzer delle panchine, Conte riflette sulla permanenza a Napoli mentre Allegri è corteggiato da tutti.
Monaco chiama, l'Inter risponde: la finale che può cambiare tutto
Sabato sera a Monaco di Baviera si scrive la storia. L'Inter di Simone Inzaghi affronta il PSG di Luis Enrique in una finale di Champions League che sa di destino, di riscatto, di gloria eterna. Due anni dopo Istanbul, i nerazzurri tornano nell'atto conclusivo della competizione più prestigiosa al mondo con una consapevolezza diversa: quella di chi ha sofferto, imparato e ora vuole prendersi tutto.
La scelta della maglia gialla per la finale non è casuale (e nemmeno scaramanziosa, diciamocelo). Con quella divisa l'Inter ha vinto tutte le partite giocate in questa Champions: 2-0 al Feyenoord, 1-0 allo Sparta Praga. La maglia bianca? L'unica sconfitta, a Leverkusen. I giocatori hanno deciso, Inzaghi ha assecondato. Quando la squadra parla, il mister ascolta.
Benjamin Pavard torna dalla Francia con il cuore diviso ma le idee chiare: "Non appena dobbiamo ritirarci e difenderci bassi, sappiamo come farlo. Sappiamo come pressare alto, ma anche come difendere basso". Il francese ha vissuto da protagonista la finale del 2020 con il Bayern (rimasto in panchina per infortunio), ora vuole la sua rivincita personale. E che rivincita: contro una squadra francese, nella città dove ha giocato per quattro anni.
La differenza generazionale è evidente: l'Inter con 29 anni e 3 mesi di media contro i 23 anni e 2 mesi del PSG. Ma l'esperienza, in una finale, può valere quanto la freschezza. Sommer, Acerbi, Mkhitaryan: tre over 35 che hanno visto di tutto, che sanno cosa significa giocarsi tutto in novanta minuti (più eventuali supplementari). Per loro potrebbe essere l'ultima occasione di toccare il cielo con un dito.
Il punto è questo: l'Inter arriva a questa finale con una maturità diversa rispetto a due anni fa. Ha imparato a soffrire (e come), a rimontare quando tutto sembra perduto, a credere fino all'ultimo secondo. Il 4-3 al Barcellona non è stato solo una partita, è stato un manifesto di carattere.
Luis Henrique è nerazzurro: Oaktree cambia passo sul mercato
È fatta per Luis Henrique. L'Inter ha raggiunto l'accordo verbale con il Marsiglia per il brasiliano classe 2001: 23 milioni più 2 di bonus legati al percorso in Champions. Il primo colpo dell'era Oaktree è servito, e che colpo: giovane, già pronto, con margini di crescita enormi.
L'esterno destro sarà a disposizione di Inzaghi già per il Mondiale per Club grazie alla finestra di mercato speciale (1-10 giugno) riservata alle squadre partecipanti al torneo FIFA. Contratto quinquennale e la benedizione di Piero Ausilio, che ha seguito il giocatore per mesi battendo la concorrenza di club inglesi e italiani.
Ma il vero segnale è un altro: Oaktree ha già investito 37 milioni tra Luis Henrique e Petar Sucic. Un cambio di passo netto rispetto al passato, quando si aspettavano le cessioni per muoversi. Ora si spende, si investe, si programma. La proprietà americana ha le idee chiare: ridurre il gap tra titolari e riserve, costruire una rosa competitiva su tutti i fronti.
Luis Henrique arriva come alternativa a Dumfries ma può giocare anche più avanti, da ala offensiva. Nel Marsiglia di De Zerbi ha totalizzato 35 presenze, 9 gol e 10 assist: numeri che parlano di un giocatore già maturo nonostante i 24 anni (li compirà a luglio). Ha lo stesso agente di Dimarco (Roc Nation), dettaglio che ha facilitato i rapporti.
Credetemi, questo è solo l'inizio. Oaktree vuole costruire un'Inter competitiva per i prossimi anni, e Luis Henrique rappresenta perfettamente la filosofia: giovane, di qualità, con prospettive di crescita. Il mercato nerazzurro è ufficialmente partito, e stavolta con le idee chiare fin da subito.
Barella e la voglia di riscatto: "Sabato la mia miglior versione"
"Sabato voglio far vedere la mia miglior versione." Nicolò Barella non ha dubbi: la finale di Champions è il momento di prendersi tutto, di cancellare Istanbul, di scrivere una pagina di storia nerazzurra. Il centrocampista sardo parla con la maturità di chi ha vissuto la delusione del 2023 e ora vuole il riscatto.
"Oltre alle vittorie, quello che conta è il percorso", dice Barella a Inter TV. "Penso che questa società sia tornata dove merita, non grazie a me, che ho solo cercato di aggiungere il mio pezzettino." L'umiltà del campione, quella vera, che sa riconoscere il lavoro di squadra dietro ogni successo.
Il momento del cuore di questa Champions? Il gol di Acerbi contro il Barcellona: "È stato quello che ci ha fatto credere alla rimonta e alla finale. Poi ce ne sono stati di importanti, quello è stato il più emozionante." Barella ricorda anche l'azione del gol di Frattesi a Monaco: "È stata istintiva, ma di squadra. Penso che meritassimo di vincere quella sera."
Yann Sommer si prepara alla sua prima finale a 36 anni con la serenità del veterano: "Ho iniziato da piccolissimo, sempre in porta, sognando momenti come questo. Mi sento molto bene, negli ultimi anni ho investito tantissimo su di me, sul mio corpo e sulla mia testa." La parata su Yamal? "È stata importante, ma per me è stato più bello vedere come abbiamo giocato tutti assieme."
Raffaele Di Gennaro, il terzo portiere che rappresenta l'anima dell'Inter: "L'Inter per me è casa e famiglia, sono qui da quando avevo 9 anni. Far parte di questo gruppo è motivo d'orgoglio e felicità, ci manca l'ultimo passo e speriamo di portarlo a termine." Parole che pesano come macigni, che raccontano di un'appartenenza totale.
Il futuro di Inzaghi si decide il 3 giugno: Allegri e Fabregas in agguato
Martedì 3 giugno. Questa la data cerchiata in rosso per il futuro di Simone Inzaghi all'Inter. Dopo la finale di Monaco, tecnico e dirigenza si siederanno attorno a un tavolo per decidere il da farsi. L'offerta dell'Al-Hilal (50 milioni per due anni) è sul tavolo, ma la decisione finale dipenderà da molti fattori.
Se Inzaghi dovesse dire addio, l'Inter ha già individuato i possibili sostituti. Massimiliano Allegri è il nome più caldo: l'ex Juventus aspetta di capire cosa succede a Viale della Liberazione prima di accettare altre proposte. Il Milan lo corteggia, il Napoli pure, ma Max tiene aperta la porta nerazzurra.
Cesc Fabregas rappresenta l'alternativa affascinante: giovane, moderno, perfetto per la filosofia Oaktree. Lo spagnolo sa lavorare con i giovani e valorizzarli, caratteristiche che si sposano bene con il management americano. Il Como non vuole lasciarlo andare, ma di fronte all'Inter...
Vincenzo Italiano, inizialmente in lista, ha trovato l'accordo per il rinnovo con il Bologna fino al 2027 a oltre 3 milioni all'anno. Una scelta di continuità per l'ex Fiorentina, che ha preferito la certezza di un progetto consolidato.
Capitolo Inzaghi: vincere la Champions cambierebbe tutto. Con la coppa in bacheca, il tecnico avrebbe una forza contrattuale diversa per chiedere garanzie tecniche ed economiche. Senza, la tentazione araba potrebbe diventare irresistibile. Il punto è questo: sabato sera non si gioca solo una finale, si decide il futuro dell'Inter.
Conte verso la permanenza a Napoli, Allegri corteggiato da tutti
Il domino delle panchine è partito, ma Antonio Conte potrebbe restare a Napoli. Dopo l'incontro di quattro ore con De Laurentiis, l'allenatore pugliese si è preso tempo per riflettere. La famiglia spinge per la permanenza, il presidente ha promesso 200 milioni di investimenti. De Bruyne è già praticamente azzurro, David pure: segnali concreti di ambizione.
Ma tutto dipende da una data: venerdì 30 maggio. Entro quella scadenza Conte dovrebbe dare la risposta definitiva. La Juventus aspetta, pronta ad accelerare solo in caso di addio al Napoli. Tudor guiderà i bianconeri al Mondiale per Club, poi si vedrà.
Massimiliano Allegri è l'uomo più corteggiato del momento. Il Milan ha intensificato i contatti tramite Igli Tare, il Napoli lo considera la prima scelta in caso di divorzio da Conte, l'Inter lo tiene in considerazione per il post-Inzaghi. Max aspetta, valuta, temporeggia. Sa di essere in una posizione di forza.
La Roma ha virato con decisione su Gasperini, mentre la Lazio valuta il clamoroso ritorno di Maurizio Sarri. Palladino si è dimesso dalla Fiorentina (sorprendendo tutti), Italiano resta al Bologna. Un valzer che coinvolge praticamente tutte le big di Serie A.
Credetemi, nelle prossime 48 ore si deciderà molto. Conte è il primo tassello del domino: la sua scelta influenzerà tutto il resto. E Allegri, da par suo, aspetta di capire dove può fare più danni. Pardon, più bene.
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Il calcio non si ferma mai, nemmeno alla vigilia di una finale di Champions. Mentre l'Inter si concentra su Monaco, il mercato degli allenatori è in piena ebollizione. La Lazio pensa al ritorno di Sarri, mentre il Chelsea offre 35 milioni per Gila. Sul fronte nerazzurro, Di Maggio è pronto al salto in Serie B e il Parma vuole Francesco Pio Esposito nella trattativa per Bonny. Intanto Cristiano Ronaldo saluta l'Al Nassr e punta al Mondiale per Club. Il Golden Boy 2025 svela i 100 candidati, con Leoni e Comuzzo tra gli italiani. Capitolo nostalgia: Cauet racconta la sua Inter come "seconda famiglia", mentre Ronaldo il Fenomeno spera nel regalo Champions.
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