Derby d'Italia: Chivu punta sull'usato sicuro, Tudor rilancia Vlahovic
Riassunto
Derby d'Italia alle porte: Tudor rilancia Vlahovic dal primo minuto e carica l'ambiente, mentre Chivu punta sull'usato sicuro con l'unica novità Akanji. Il nuovo difensore svizzero ha conquistato tutti al primo giorno ad Appiano, rivelando di aver avuto da bambino la maglia di Vieri. Intanto Pavard segna al debutto con il Marsiglia dopo 20 minuti, mentre i numeri del mercato raccontano di un'Inter che vale 200 milioni più della Juve grazie alle scelte dirigenziali di Ausilio, ora corteggiato dall'Al Hilal.
Derby d'Italia: Tudor rilancia Vlahovic, Chivu punta su Akanji
Il punto è questo: domani alle 18 allo Stadium si gioca il primo vero big match della stagione, e le scelte di formazione raccontano già tutto. Da una parte Tudor che, dopo giorni di riflessioni, ha deciso di puntare su Dusan Vlahovic dal primo minuto. Una scelta che sa di scommessa vincente: il serbo ha segnato da subentrato nelle prime due giornate e ha ritrovato il gol anche con la nazionale. "Dusan non è mai stato così bene", ha confessato il tecnico croato in conferenza. Dall'altra parte Cristian Chivu che va sul sicuro: formazione praticamente identica a quella di Inzaghi, con l'unica vera novità rappresentata da Manuel Akanji.
Lo svizzero, arrivato dal Manchester City negli ultimi giorni di mercato, ha convinto tutti ad Appiano. Guardiola stesso lo ha salutato con parole al miele: "È tra i giocatori che ci hanno aiutato a essere il club che siamo". Per Akanji sarà un debutto di fuoco, ma il difensore ha già dimostrato personalità: "Ho scelto l'Inter perché è uno dei migliori club d'Europa", ha dichiarato con la sicurezza di chi sa il fatto suo.
Tudor invece deve fare i conti con le assenze: Conceiçao ancora in dubbio, Zhegrova fuori dai giochi. Ecco allora che Koopmeiners si riprende una maglia da titolare dopo due panchine consecutive. L'olandese ha bisogno di rilanciarsi dopo un inizio di stagione sottotono, e quale occasione migliore del Derby d'Italia? In attacco, accanto a Vlahovic, spazio a Yildiz e David, con Openda pronto a entrare dalla panchina per spaccare la partita.
Credetemi, le formazioni di domani raccontano due filosofie diverse: Tudor che vuole sorprendere puntando sui suoi uomini migliori, Chivu che invece si affida alle certezze consolidate. Chi avrà ragione lo scopriremo solo domani sera, ma una cosa è certa: sarà una partita che può già dire molto sulle ambizioni scudetto di entrambe.
Vigilia di fuoco: Tudor e Chivu si sfidano a parole
Capitolo conferenze stampa: ieri i due allenatori si sono presentati ai microfoni con approcci completamente diversi. Igor Tudor ha mostrato i muscoli: "Questa partita vale sempre più di tre punti. Openda, David e Vlahovic sono tre giocatori forti e sono contento di averli". Il croato ha anche lanciato una frecciata sui paragoni con l'Inter: "Gap societario? Io parlo della squadra". Insomma, Tudor non si nasconde e carica l'ambiente.
Dall'altra parte Cristian Chivu ha scelto la via della prudenza: "Non bisogna caricarla più di tanto, sappiamo entrambi che tipo di partita è". Il romeno ha spento sul nascere ogni polemica, concentrandosi sui suoi giocatori. Su Akanji: "È un giocatore di spessore internazionale, un valore aggiunto". Su Calhanoglu: "Ho visto un ragazzo sempre motivato, ha scelto di rimanere ed è pronto a darci una mano".
Ma è su Bisseck che Chivu ha mostrato il lato più protettivo: "È facile criticare un giocatore che non ha avuto continuità. Se al primo errore gli si tirano sassi addosso, non crescerà mai con la mentalità giusta". Parole che suonano come un messaggio chiaro all'ambiente: i giovani vanno protetti, non demoliti.
Tudor invece ha difeso Koopmeiners dalle critiche: "Da quando sono arrivato, almeno 15 domande su di lui. C'è una fissazione che non capisco. Lasciatelo in pace". Due modi diversi di gestire la pressione mediatica, ma con lo stesso obiettivo: proteggere i propri giocatori.
Ora, prestate attenzione: le parole della vigilia spesso anticipano quello che vedremo in campo. Tudor ha parlato da allenatore sicuro dei propri mezzi, Chivu da tecnico che vuole mantenere l'equilibrio. Domani scopriremo quale approccio pagherà di più.
Akanji, il primo giorno da interista: "Avevo la maglia di Vieri"
Manuel Akanji ha vissuto ieri il suo primo vero giorno da giocatore dell'Inter, e le sue parole hanno già conquistato l'ambiente nerazzurro. "Oggi è stato il mio primo giorno. Ho incontrato tutti i miei compagni di squadra e tutti sembrano davvero entusiasti, così come lo sono io", ha raccontato lo svizzero ai microfoni di DAZN.
Ma la rivelazione più bella è arrivata quando ha parlato del suo passato: "Credo fosse una casualità, ma mi ricordo di aver avuto una maglietta di Christian Vieri. Era addirittura prima che iniziassi a giocare a calcio". Il destino, a volte, scrive storie incredibili (e Akanji dovrà chiedere alla mamma di ritrovare quella foto).
Sul calcio italiano, l'ex City ha le idee chiare: "È molto più tattico che in Inghilterra. Lì conta la velocità, essere rapidi e duri nei contrasti. Qui dovrò adattare il mio stile di gioco". Parole da veterano, nonostante i suoi 30 anni: "Penso che si possa sempre migliorare nel calcio, imparare nuove cose".
Chivu in conferenza ha confermato l'ottima impressione: "Doveva venire qua qualche anno fa prima di andare al City. Ha spessore internazionale". E le probabili formazioni lo danno già titolare contro la Juventus, in vantaggio su Bisseck nonostante i pochissimi allenamenti con i nuovi compagni.
L'integrazione è stata facilitata da Sommer, che lo ha subito contattato, e da Lautaro e Dumfries che si sono fatti sentire per dargli il benvenuto. Anche Ricardo Rodriguez lo ha aiutato a trovare casa a Milano. Insomma, Akanji ha trovato una famiglia, non solo una squadra. E domani potrebbe già essere chiamato a dimostrare tutto il suo valore nel palcoscenico più importante.
Pavard segna subito: gol al debutto con il Marsiglia
Venti minuti. Tanto è bastato a Benjamin Pavard per lasciare il segno nella sua prima partita con la maglia dell'Olympique Marsiglia. L'ex difensore dell'Inter ha trovato la rete del momentaneo 2-0 contro il Lorient, saltando praticamente da solo di testa su calcio d'angolo. Un gol dalla struttura simile all'unico segnato con la maglia nerazzurra, in Champions League contro il Bayern Monaco.
Roberto De Zerbi lo aveva schierato titolare dal primo minuto, in coppia centrale con Aguerd nella difesa a quattro. Una scelta coraggiosa, considerando che il francese aveva appena completato il trasferimento dall'Inter negli ultimi giorni di mercato. Ma la fiducia è stata ripagata immediatamente.
Il Marsiglia ha dominato la partita, vincendo 4-0 contro un Lorient rimasto in dieci uomini praticamente dall'inizio per l'espulsione di Darlin Yongwa. Oltre a Pavard, hanno segnato Greenwood su rigore, Gomes e Aguerd. Una prestazione convincente per i Phocéens, che hanno mostrato subito una buona intesa con i nuovi acquisti.
Per Pavard si tratta di un nuovo inizio dopo l'esperienza all'Inter. Il difensore francese aveva lasciato Milano per cercare maggiore continuità e un ruolo da protagonista. A Marsiglia, sotto la guida di De Zerbi, sembra aver trovato l'ambiente giusto per rilanciarsi.
Credetemi, vedere un ex giocatore dell'Inter segnare al debutto fa sempre un certo effetto. Pavard ha dimostrato di essere ancora un giocatore di valore, capace di incidere anche in una nuova realtà. Il suo gol è il miglior biglietto da visita per questa nuova avventura in Ligue 1.
Inter-Juve, i numeri del mercato: 200 milioni di differenza
I numeri del mercato raccontano una storia sorprendente: l'Inter oggi vale molto di più di quanto è costata, mentre la Juventus si è rivalutata poco nel tempo. Secondo il Corriere dello Sport, i nerazzurri sono costati negli anni 286,9 milioni e oggi ne valgono 707,8. Un incremento del 156% che testimonia la bontà delle scelte dirigenziali.
I bianconeri, invece, hanno un costo di acquisto di 489,15 milioni e si sono rivalutati a 582,7 milioni. Un +93,55 che impallidisce di fronte al +420,9 dell'Inter. La differenza? Continuità gestionale da una parte, rivoluzioni continue dall'altra. Ausilio è ds da 15 anni, 7 dei quali con Marotta. La Juventus ha cambiato spesso strategia e uomini.
Ma c'è un'incognita che potrebbe cambiare tutto: Piero Ausilio è nel mirino dell'Al Hilal di Inzaghi, che gli ha offerto 3 milioni di ingaggio e massima libertà di manovra. "La risposta arriverà dopo un confronto con Marotta e Oaktree", scrive il Corsport. Difficile credere che lo storico ds lasci, ma se dovesse accadere, il mercato appena concluso potrebbe essere la sua ultima opera.
Intanto, dal budget iniziale sono avanzati 25 milioni di euro che torneranno utili nelle prossime sessioni. Il reparto che potrebbe aver bisogno di rinforzi è la difesa, considerando l'età di Acerbi e De Vrij. Sul taccuino c'è Joel Ordonez, ventunenne centrale ecuadoriano del Bruges, ma l'operazione sembra più probabile per la prossima estate.
Ora, prestate attenzione: questi numeri dimostrano che l'Inter ha lavorato meglio negli ultimi anni, ma il calcio si gioca sul campo. E domani sera scopriremo se la superiorità economica si tradurrà anche in superiorità tecnica.
Da Leggere Più Tardi
Approfondimenti e letture consigliate per esplorare ulteriormente gli argomenti trattati
Capitolo mercato e prospettive: mentre l'attenzione è tutta sul Derby d'Italia, non mancano gli sviluppi interessanti nel panorama calcistico. Rabiot si presenta al Milan con ambizioni scudetto, mentre Gagliardini trova casa al Verona dopo l'esperienza al Monza. In Champions League si preannuncia un bottino da oltre 300 milioni per i club italiani, con l'Inter che affronterà l'Ajax ad Amsterdam.
Innovazioni tecnologiche: domani debutterà la RefCam durante Juventus-Inter, mentre EA Sports ha svelato le valutazioni di FC26 con Lautaro Martinez al top tra i giocatori di Serie A. Sul fronte statistico, l'Inter guida per conclusioni tentate nelle prime due giornate insieme al Milan, mentre Calhanoglu e Barella puntano a trascinare i nerazzurri con i loro numeri da top player europei.
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