Derby d'Italia: Adzic regala la vittoria alla Juve, Inter ko 4-3
Riassunto
Derby d'Italia amaro per l'Inter: Adzic regala la vittoria alla Juve al 91' in un thriller da 4-3. Chivu mastica amaro nonostante la prestazione: "Mai così bene allo Stadium in 20 anni, ma serve pragmatismo". I fratelli Thuram si dividono la scena con polemiche per l'atteggiamento di Marcus post-partita. Sommer finisce nel mirino per due errori decisivi sui quattro gol subiti, mentre le quote esonero di Chivu crollano tra i bookmaker. Spunta la suggestione Mourinho.
Derby d'Italia amaro: Adzic punisce l'Inter al 91', Juve vince 4-3
Il punto è questo: quando pensi di aver visto tutto, il calcio ti ricorda che le sorprese sono sempre dietro l'angolo. E così, in un Derby d'Italia che sembrava destinato al pareggio, un ragazzino montenegrino di 19 anni si è preso la scena regalando alla Juventus una vittoria che sa di beffa per l'Inter di Chivu.
Vasilije Adzic, questo il nome del giovane talento che fino a poche settimane fa era destinato al Palermo e che invece ha deciso di rimanere alla Continassa per giocarsi le sue carte. Al 91', quando tutto sembrava finito sul 3-3, il montenegrino ha estratto dal cilindro un destro da 30 metri che ha trafitto un colpevole Sommer, regalando tre punti pesantissimi ai bianconeri.
La partita era stata un continuo botta e risposta (Kelly e Yildiz per la Juve, doppietta di Calhanoglu per l'Inter), con i fratelli Thuram protagonisti di un duello familiare che ha infiammato l'Allianz Stadium. Prima Marcus aveva portato avanti i nerazzurri al 76', poi Khéphren aveva risposto prontamente all'83' per il momentaneo 3-3.
Credetemi, questa sconfitta brucia più delle altre perché l'Inter aveva dimostrato carattere nel rimontare due volte lo svantaggio, ma è mancata quella lucidità negli ultimi minuti che Chivu continua a invocare. "Dovevamo gestire meglio determinati momenti", ha ammesso il tecnico rumeno, che ora si ritrova a -6 dalla vetta dopo appena tre giornate.
Tudor, dal canto suo, ha azzeccato la mossa Adzic: "Lavoriamo su di lui da mesi, ha qualità enormi e un tiro raro". Il croato può sorridere, la sua Juventus vola a punteggio pieno e manda un segnale chiaro al campionato.
Chivu mastica amaro: "In 20 anni mai così bene allo Stadium, ma serve pragmatismo"
Cristian Chivu non riesce a nascondere l'amarezza per una sconfitta che brucia più delle altre. Il tecnico dell'Inter, pur riconoscendo la prestazione della sua squadra, non può fare a meno di sottolineare come sia mancata quella cattiveria necessaria per portare a casa un risultato positivo.
"In vent'anni non avevo mai visto l'Inter giocare una partita di questo livello qui allo Stadium contro la Juve", ha dichiarato l'allenatore rumeno in conferenza stampa. Una prestazione che però non è bastata per evitare la seconda sconfitta consecutiva in campionato.
Il problema, secondo Chivu, è sempre lo stesso: la gestione dei momenti cruciali. "Dovevamo essere più pratici e concreti. Loro, quando erano in difficoltà, non si sono mai vergognati di calciare la palla in tribuna", ha spiegato, facendo riferimento all'atteggiamento più cinico mostrato dalla Juventus.
Capitolo Calhanoglu: il turco ha risposto presente con una doppietta che ha fatto dimenticare, almeno momentaneamente, le critiche delle ultime settimane. "Ha fatto ciò che ci aspettavamo facesse, queste sono le sue qualità", ha commentato Chivu, che si è preso la prestazione di tutta la squadra.
Ma è quando si parla del passato che le parole del tecnico diventano più significative: "Bisogna cancellare qualcosa accaduta nel passato per avere la lucidità di portare a casa i risultati". Un riferimento neanche troppo velato alla finale di Champions persa contro il PSG, anche se Chivu ha poi precisato che "la finale di Champions non c'entra nulla".
Ora l'Inter si ritrova con tre punti in tre partite e la necessità di trovare rapidamente quella mentalità vincente che sembra essersi smarrita nei momenti decisivi.
I fratelli Thuram si dividono la scena: Marcus segna ma non esulta, Khéphren si scatena
Il Derby d'Italia dei fratelli Thuram resterà negli annali per tanti motivi, non tutti positivi per Marcus. Il francese dell'Inter ha segnato il gol del momentaneo 3-2 al 76', ma la sua mancata esultanza e soprattutto le immagini del post-partita hanno scatenato le polemiche tra i tifosi nerazzurri.
Mentre Khéphren si è scatenato dopo il suo gol del 3-3, correndo verso la panchina juventina e mostrando il nome sulla maglia, Marcus ha mantenuto un atteggiamento più compassato. "Non ho esultato per rispetto verso mio fratello", potrebbe essere la spiegazione, ma quello che ha fatto davvero arrabbiare i tifosi dell'Inter sono state le immagini successive al gol di Adzic.
Durante il controllo VAR sul gol decisivo, le telecamere hanno immortalato i due fratelli mentre parlavano coprendosi la bocca con le maglie, con Marcus che sembrava sorridere. Un atteggiamento che non è piaciuto per niente ai sostenitori nerazzurri, già scottati dalla sconfitta.
Khéphren ha provato a spegnere le polemiche: "Non si è messo a ridere, mi ha solo guardato con gli occhi da fratello ed era fiero del gol, ma dispiaciuto per aver visto l'Inter prendere gol". Parole che però non hanno convinto tutti, soprattutto considerando che il centrocampista juventino non si è fatto problemi a esultare per il suo gol.
In tribuna, papà Lilian ha vissuto emozioni contrastanti, applaudendo entrambi i figli ma con il cuore che probabilmente pendeva più verso i colori bianconeri, quelli che lo hanno reso leggenda negli anni 2000.
Un episodio che certamente farà discutere e che dimostra come, anche nei rapporti familiari, il calcio possa creare situazioni delicate quando gli affetti si scontrano con la professionalità.
Sommer nel mirino: due errori decisivi sui quattro gol subiti
Yann Sommer è finito sul banco degli imputati dopo una prestazione tutt'altro che convincente nel Derby d'Italia. Il portiere svizzero ha commesso errori evidenti su due dei quattro gol subiti, confermando i problemi difensivi che stanno attanagliando l'Inter di Chivu.
Sul primo gol di Yildiz, lo svizzero si è disteso in leggero ritardo sulla conclusione da oltre venti metri del turco. Ma è sul gol decisivo di Adzic che le responsabilità diventano pesanti: il tiro del montenegrino, pur essendo ben calibrato, partiva da 25 metri e Sommer ha praticamente "alzato" il pallone all'incrocio, restando spiazzato dall'esecuzione.
Walter Zenga, dagli studi di Sky, ha provato a difendere il collega**: "Quando si subiscono gol da fuori area è facile pensare subito a un errore del portiere, ma sono tiri complicatissimi da leggere. Il pallone era praticamente fermo, non prende effetto, e arriva in porta in un attimo".
Tuttavia, i numeri parlano chiaro: sei gol incassati nelle prime tre partite rappresentano un dato allarmante per una squadra che punta ai vertici. La fragilità difensiva dell'era Chivu è evidente: dieci gol subiti in sette partite tra campionato e Mondiale per club.
Josep Martinez osserva dalla panchina e i tifosi iniziano a guardare con interesse verso lo spagnolo, arrivato per 15 milioni proprio per fare il secondo. Sommer è all'ultima stagione in nerazzurro e dovrebbe lasciare il posto al portiere iberico a fine anno, ma non è escluso che il cambio della guardia possa arrivare prima del previsto.
Chivu in conferenza ha alzato l'ombrello per proteggere la squadra, ma la realtà è che l'Inter ha un problema serio tra i pali che si aggiunge alle difficoltà generali di una squadra che fatica a trovare continuità e solidità.
Quote esonero Chivu in picchiata: i bookmaker non credono più nel progetto
I bookmaker non perdonano e dopo la seconda sconfitta consecutiva le quote sull'esonero di Cristian Chivu entro Natale sono crollate verticalmente. Si va dal 3.75 di StarCasinò al 6.00 di Eurobet, segnale che il mercato delle scommesse inizia a dubitare della tenuta del progetto nerazzurro.
Tre punti in tre partite rappresentano il peggior inizio nell'era dei tre punti per l'Inter, che eguaglia il record negativo del 2011/12 e del 2000/01. Un dato che fa riflettere, soprattutto considerando le aspettative che circondavano la squadra dopo gli investimenti estivi.
Paolo Condò, dagli studi di Sky, è stato particolarmente critico: "Le parole di Chivu mi sono sembrate un tentativo per ingraziarsi il gruppo. L'Inter ha bisogno di una scossa, alcuni equilibri dovevano essere rivisti già nella scorsa stagione".
Anche Walter Zenga ha espresso perplessità sulla gestione: "Quando arriva un nuovo allenatore non può limitarsi a proseguire il percorso del predecessore. Se davvero vuoi cambiare devi avere il coraggio di fare scelte differenti".
Tra i tifosi inizia a circolare un nome che fa sognare: José Mourinho. L'eroe del Triplete 2010 è libero dopo l'esonero dal Fenerbahce e potrebbe riportare entusiasmo in un ambiente segnato dalle polemiche. I bookmaker quotano il ritorno dello Special One a 25, cifra che indica prudenza ma non impossibilità.
Ora Chivu deve dimostrare di essere l'uomo giusto per invertire la rotta. Mercoledì c'è l'esordio in Champions contro l'Ajax, un'occasione per dare una scossa a una stagione che rischia di complicarsi già dopo tre giornate. Il tempo delle scuse è finito, servono risultati concreti per spegnere le voci e riconquistare la fiducia di ambiente e proprietà.
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Mentre l'Inter lecca le ferite del Derby, il Napoli di Conte vola in vetta con il 3-1 alla Fiorentina, trascinato da De Bruyne e Hojlund. I partenopei si confermano la vera anti-Juve in questa prima fase di campionato. In casa Milan, Allegri deve fare i conti con l'infortunio di Leao che salterà Bologna e Udinese per un problema al soleo. Intanto l'Ajax si prepara alla sfida di Champions con l'Inter battendo 3-1 lo Zwolle con l'ex Klaassen a segno. Sul fronte mercato, la Roma blinda Koné nonostante l'interesse dell'Inter: serviranno almeno 60 milioni per strapparlo ai giallorossi. Curiosità: debutta la RefCam proprio nel Derby d'Italia, offrendo una prospettiva inedita dal punto di vista dell'arbitro Colombo.
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