Trump centralizza l'AI, i lavoratori tremano e LinkedIn discrimina
Riassunto
Trump centralizza il controllo AI federale mentre i lavoratori temono licenziamenti di massa. LinkedIn mostra bias di genere, i pazienti preferiscono chatbot ai medici, e Google democratizza le traduzioni. Nel frattempo, genitori combattono Big Tech per regole di sicurezza AI minime.
Trump centralizza il controllo AI federale contro gli stati
Ecco la verità che nessuno vuole dirvi: l'ordine esecutivo di Trump sull'AI non riguarda l'innovazione, ma il controllo totale. Con David Sacks che gli sussurra all'orecchio, Trump ha firmato un decreto che mira a strappare unilateralmente il potere di regolamentare l'intelligenza artificiale agli stati per darlo al governo federale.
L'ordine crea una "AI Litigation Task Force" che farà causa agli stati con leggi AI ritenute incompatibili con l'obiettivo di "sostenere il dominio globale degli Stati Uniti nell'AI attraverso un quadro politico nazionale minimamente oneroso". Traduzione: Silicon Valley vuole zero regole.
Il vero problema? Questo decreto non crea alcun framework nazionale. Lascia le startup in un limbo legale ancora peggiore, con battaglie giudiziarie che si protrarranno per anni mentre i colossi tech hanno i soldi per aspettare. Come mi ha detto un esperto: "L'incertezza danneggia di più le startup, specialmente quelle che non possono ottenere miliardi di finanziamenti quasi a volontà".
Ma il dettaglio più inquietante? L'ordine minaccia di tagliare i fondi federali per la banda larga agli stati "disobbedienti". Questo è ricatto politico mascherato da politica tecnologica.
L'AI spaventa più dei licenziamenti di massa che delle bolle
Dimentichiamo l'hype sui chip da 5 trilioni e parliamo di fatti: la gente comune non si preoccupa se Nvidia vale troppo. Hanno paura di perdere il lavoro.
Dario Amodei di Anthropic ha alimentato questi timori dichiarando che l'AI potrebbe eliminare metà dei lavori entry-level nei prossimi cinque anni, portando la disoccupazione al 10-20%. Bernie Sanders prevede 97 milioni di posti a rischio nel prossimo decennio.
Il premio Nobel Daron Acemoglu ha centrato il punto: esistono due strade per l'AI - anti-worker e pro-worker. Le big tech hanno scelto la prima, puntando a "massimizzare automazione e riduzioni di posti di lavoro". Perché? Perché l'AI pro-worker "non è così buona per i modelli di business delle grandi aziende tech".
Ma il vero scandalo è LinkedIn. Esperimenti mostrano che cambiare il genere del profilo da femminile a maschile aumenta le impression del 238%. LinkedIn nega, ma i dati parlano chiaro: gli algoritmi AI sembrano premiare stili comunicativi "maschili" più diretti rispetto a quelli "femminili" percepiti come più emotivi.
Quello che non vi stanno dicendo: stiamo vivendo un esperimento dal vivo mentre le aziende tech decidono come usare questa tecnologia, con i lavoratori come cavie.
Quando l'AI diventa più umana dei dottori
"DeepSeek è umano. I dottori sono più simili a macchine" - così una donna descrive perché sua madre preferisce l'AI ai medici veri per consigli sulla sua malattia renale.
Stanca di viaggi di due giorni per vedere il suo dottore sovraccarico, la madre si è rivolta alla tecnologia. Il risultato? Un legame così forte con il bot che la figlia temeva rifiutasse di vedere un medico reale.
Questa storia rivela una verità scomoda: l'AI sta riempiendo il vuoto lasciato da un sistema sanitario che ha fallito. Quando i medici sono inaccessibili, oberati di lavoro e frettolosi, un chatbot che risponde 24/7 con pazienza infinita diventa irresistibile.
Ma dietro le quinte c'è un problema più profondo. Come ha scritto David Foster Wallace: "Non esiste l'ateismo nella vita quotidiana. Tutti adorano qualcosa. L'unica scelta è cosa adorare". Stiamo sostituendo la fede religiosa con la fede tecnologica, cercando rassicurazione da algoritmi invece che da comunità umane.
Il rischio? Che l'AI diventi il nostro nuovo dio, promettendo risposte semplici a problemi complessi, mentre le vere cause sistemiche - come la crisi del sistema sanitario - rimangono irrisolte.
Google Translate diventa universale con Gemini
Google ha lanciato traduzioni in tempo reale nelle cuffie per oltre 70 lingue, trasformando qualsiasi paio di auricolari in un dispositivo di traduzione istantanea. Ma la vera rivoluzione è l'integrazione di Gemini per traduzioni più intelligenti.
Finalmente addio alle traduzioni letterali imbarazzanti. Gemini ora comprende il contesto di slang, idiomi ed espressioni locali. Se traduci "stealing my thunder" non otterrai più una traduzione parola per parola, ma il vero significato dell'espressione.
La funzione beta è disponibile su Android negli Stati Uniti, Messico e India, con iOS in arrivo nel 2026. Google sta anche espandendo i suoi strumenti di apprendimento linguistico in 20 nuovi paesi, sfidando direttamente Duolingo con funzioni di tracciamento dei progressi.
Il vero game-changer: questa tecnologia democratizza la comunicazione globale. Non servono più AirPods costosi o dispositivi specifici - funziona con qualsiasi cuffia. È l'ennesima dimostrazione di come l'AI stia abbattendo barriere che sembravano insormontabili.
Genitori vs Big Tech: la battaglia per l'AI sicura
Oltre 150 genitori hanno inviato una lettera al governatore di New York Kathy Hochul, esigendo la firma del RAISE Act senza modifiche. Alcuni di questi genitori "hanno perso figli a causa dei danni di chatbot AI e social media".
Il RAISE Act richiederebbe ai sviluppatori di grandi modelli AI - Meta, OpenAI, Google - di creare piani di sicurezza e seguire regole di trasparenza per segnalare incidenti. Ma questa settimana Hochul ha proposto una riscrittura quasi totale che favorirebbe le aziende tech.
Nessuno vuole dirlo, ma l'opposizione dell'industria è feroce. L'AI Alliance (Meta, IBM, Intel, Oracle) ha espresso "profonda preoccupazione", chiamando la legge "inapplicabile". Leading the Future, il super PAC sostenuto da Andreessen Horowitz e OpenAI, sta bombardando di pubblicità i legislatori.
I genitori hanno centrato il punto: "L'opposizione ben finanziata di Big Tech a queste protezioni di base sembra familiare perché abbiamo già visto questo schema di evasione prima". È la stessa tattica usata contro la regolamentazione dei social media.
La posta in gioco? Regole minime che vieterebbero il rilascio di modelli AI se creano "rischio irragionevole di danno critico" - definito come morte di 100+ persone o danni per 1+ miliardo di dollari.
Da Leggere Più Tardi
Approfondimenti e letture consigliate per esplorare ulteriormente gli argomenti trattati
Altre storie che meritano attenzione: Zevo punta sui robotaxi con la startup Tensor per creare flotte condivise autonome, mentre Rivian mostra i suoi progressi verso la guida autonoma con demo dal vivo. Sul fronte militare, MIT lancia un programma per addestrare ufficiali navali all'AI, e i ricercatori sviluppano framework per modelli linguistici piccoli più efficienti. Nel settore automotive, Ust acquisisce Italdesign da Audi, mentre Mercedes presenta Tomorrow XX per la sostenibilità. Infine, World lancia la sua super app con crypto e chat, mentre emergono nuovi metodi statistici per analisi spaziali più affidabili.
Naviga nel tema
Ricevi digest come questo direttamente su Telegram
Unisciti a migliaia di utenti che ricevono quotidianamente analisi curate su innovazione e ai. Informazione di qualità, zero spam.
Iscriviti al canale Innovazione e AI