Innovazione & AI
11 ottobre 2025

OpenAI sotto assedio: quando l'innovazione diventa intimidazione

Riassunto

OpenAI manda sceriffi ai critici mentre tradisce la sua missione, la bolla AI da 500 miliardi si gonfia pericolosamente, il Regno Unito finalmente regola Google come monopolio, le aziende adottano AI enterprise senza capirla, e i robot umanoidi da 39 miliardi sono il nuovo Theranos della robotica.

OpenAI: dalla democratizzazione dell'AI alle tattiche da mafia

Importanza: 9/10

Ecco la verità che nessuno vuole dirvi: OpenAI sta diventando esattamente quello che diceva di combattere. Mentre Sam Altman continua a predicare la democratizzazione dell'AI, la sua azienda manda sceriffi alle porte dei critici durante l'ora di cena.

Nathan Calvin, avvocato che si occupa di regolamentazione AI, ha ricevuto una citazione in giudizio direttamente a casa sua mentre cenava con la moglie. Il motivo? Aveva osato criticare pubblicamente le posizioni di OpenAI sulla regolamentazione californiana SB 53. La compagnia voleva i suoi messaggi privati con legislatori, studenti universitari ed ex dipendenti OpenAI.

Ma il vero problema è più profondo. Il lancio di Sora 2 ha mostrato il vero volto di OpenAI: materiale protetto da copyright "cotto" direttamente nel prodotto, celebrità morte riportate in vita per dominanza di mercato, e una strategia del "prima facciamo, poi chiediamo scusa" che farebbe impallidire Facebook ai suoi tempi peggiori.

Il più inquietante? Anche i dipendenti di OpenAI stanno perdendo la fede. Josh Achiam, responsabile dell'allineamento della missione aziendale, ha pubblicamente messo in discussione se la sua azienda stia diventando "un potere spaventoso invece che virtuoso". Quando i tuoi stessi dipendenti ti accusano di tradire la missione, forse è il momento di guardarsi allo specchio.

La bolla AI da 500 miliardi: quando l'hype incontra la realtà

Importanza: 8/10

Dimentichiamo l'hype e parliamo di numeri: OpenAI starnutisce e le aziende software si prendono il raffreddore. DocuSign perde il 12% in un giorno solo perché OpenAI ha menzionato un tool interno simile. Benvenuti nella nuova realtà dove una singola azienda può muovere mercati con un post sul blog.

I dati sono brutali: si prevede una spesa di 500 miliardi di dollari in infrastrutture AI tra il 2026 e il 2027, mentre i consumatori sono disposti a spenderne solo 12 miliardi. Questo gap di 488 miliardi non è ottimismo, è delirio collettivo.

Il problema non è se l'AI cambierà il mondo - lo farà sicuramente. Il problema è che stiamo costruendo un castello di carte finanziario che farebbe sembrare la bolla dotcom un gioco da ragazzi. Quando anche Jeff Bezos dice che siamo in una bolla e Sam Altman definisce "insane" alcune valutazioni tech, forse dovremmo iniziare a preoccuparci.

La storia ci insegna che le tecnologie trasformative spesso lasciano dietro di sé una scia di distruzione finanziaria prima di cambiare davvero il mondo. La domanda non è se la bolla scoppierà, ma chi rimarrà in piedi quando succederà.

UK vs Google: finalmente qualcuno dice basta al monopolio

Importanza: 7/10

Quello che non vi stanno dicendo: mentre tutti guardano gli Stati Uniti, il Regno Unito sta scrivendo il playbook per domare i giganti tech. La Competition and Markets Authority ha appena designato Google con uno "status di mercato strategico" - un modo elegante per dire "sei troppo potente e ora ti regolamentiamo come si deve".

La mossa arriva dopo nove mesi di indagini che hanno confermato quello che tutti sapevamo: Google ha una posizione "sostanziale e radicata" nella ricerca online che richiede regole speciali. Bing, il più grande concorrente, ha meno del 5% di quota mercato. Per quindici anni, nessuno è riuscito a scalfire il dominio di Google.

Ma ecco il colpo di genio: la designazione copre anche le funzionalità AI di Google come AI Overviews e AI Mode. Il Regno Unito non sta solo regolamentando il passato, sta anticipando il futuro dell'AI search.

Intanto, l'ex primo ministro Rishi Sunak è passato dall'altra parte della barricata, diventando consulente per Microsoft e Anthropic. Il messaggio è chiaro: se non puoi batterli, fatteli pagare come consulente.

Enterprise AI: quando le aziende corrono prima di saper camminare

Importanza: 7/10

La contraddizione perfetta del 2025: Deloitte annuncia di distribuire Claude di Anthropic a tutti i 500.000 dipendenti. Lo stesso giorno, il governo australiano costringe Deloitte a rimborsare un contratto perché il loro report generato dall'AI era pieno di citazioni false.

È la fotografia perfetta di dove siamo: aziende che corrono ad adottare strumenti AI prima di aver capito come usarli responsabilmente. Microsoft spinge Copilot su Windows per creare documenti Office e connettersi a Gmail. Amazon lancia Quick Suite per "rivoluzionare la produttività aziendale". Google promuove Gemini Enterprise come la soluzione a tutti i problemi aziendali.

Ma il vero problema è sistemico: stiamo assistendo a una corsa all'oro dove tutti vogliono essere i primi ad adottare l'AI, indipendentemente dalle conseguenze. Le aziende stanno investendo miliardi in tecnologie che non comprendono completamente, sperando che la magia dell'AI risolva problemi che spesso non esistevano nemmeno.

Il risultato? Un mercato saturo di soluzioni AI enterprise che promettono tutto e spesso consegnano confusione, errori e una dipendenza tecnologica che potrebbe costare cara quando la realtà si scontrerà con l'hype.

Robot umanoidi: la bolla da 39 miliardi che nessuno vuole ammettere

Importanza: 6/10

Nessuno vuole dirlo, ma i robot umanoidi sono il nuovo Theranos della robotica. Figure è valutata 39 miliardi di dollari, ma gli esperti stanno suonando l'allarme: il mondo semplicemente non è pronto per questa tecnologia.

Rodney Brooks, fondatore di iRobot, ha lanciato un avvertimento brutale: nonostante i miliardi investiti, gli umanoidi non riusciranno mai a imparare la destrezza necessaria per essere utili. Il problema non è solo tecnico, è esistenziale.

La realtà è scomoda: Tesla ha promesso Optimus nel 2021, poi nel 2023, ora dice 2026. Quando finalmente l'ha mostrato nel 2024, si è scoperto che i robot erano controllati da umani dietro le quinte. È il classico "fake it till you make it" di Silicon Valley, ma con miliardi di dollari in gioco.

I VC del settore robotica sono scettici. Fady Saad di Cybernetix Ventures è preoccupato per la sicurezza: "Se questa cosa cade su animali domestici o bambini, li ferirà". E poi c'è la domanda fondamentale: quante persone sono davvero comode ad avere un umanoide in casa che potrebbe essere hackerato o "impazzire" di notte?

Da Leggere Più Tardi

Approfondimenti e letture consigliate per esplorare ulteriormente gli argomenti trattati

Altre storie che meritano attenzione: Instagram cerca di calmare le paure di MrBeast sull'AI che minaccia i creator, mentre Hollywood non ha idea di cosa fare con l'intelligenza artificiale. I dirigenti dei media continuano a ripetere "ci teniamo al copyright" come una preghiera, ma nessuno ha il coraggio di affrontare OpenAI direttamente.

Intanto, Spotify si integra con ChatGPT per creare playlist personalizzate, mentre Google scopre che aggiungere parolacce alle ricerche blocca l'AI Overview. Un trucco che dice tutto sulla maturità di questi sistemi.

E mentre tutti si preoccupano del presente, Ray Kurzweil continua a profetizzare che entro il 2032 vivremo per sempre grazie all'AI. Nel frattempo, Victoria Song del Verge ci avverte che stiamo per entrare nell'inferno dei dispositivi indossabili, dove ogni parte del corpo diventerà una superficie per gadget AI. Il futuro non è quello che ci avevano promesso.

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