GPT-5 Flop, Tesla Dojo Morto e l'AI che Resuscita i Bambini: Benvenuti nel Circo
Riassunto
GPT-5 delude con errori basilari nonostante l'hype 'PhD level', mentre OpenAI scatena una guerra dei prezzi. Tesla chiude il progetto Dojo dopo l'ennesima fuga di cervelli, tornando a dipendere da fornitori esterni. L'AI invade settori improbabili: dai morti resuscitati digitalmente ai chatbot finanziari, mentre Meta e SoftBank spendono centinaia di milioni in acquisizioni. Il consolidamento accelera, ma la qualità non sempre segue.
GPT-5: Il 'PhD' che Non Sa Contare le Lettere
OpenAI ha lanciato GPT-5 con grande fanfara, definendolo 'intelligenza di livello PhD'. Ma ecco la verità che nessuno vuole dirvi: questo presunto genio non riesce nemmeno a contare le lettere in 'Northern Territory'.
Gli utenti hanno scoperto rapidamente i limiti imbarazzanti del nuovo modello. GPT-5 insiste che ci sono tre 'B' in 'blueberry' e quando gli si chiede di disegnare una mappa degli Stati Uniti, inventa stati fantastici come 'New Jefst' e 'Mitroinia'. Per un sistema che dovrebbe rappresentare il futuro dell'AI, è un inizio piuttosto traballante.
Il vero problema è il 'router' di GPT-5, che decide quale modello utilizzare per ogni richiesta. Quando non funziona correttamente - come è successo durante il lancio - il sistema sembra stupido. Altman ha dovuto ammettere pubblicamente che c'erano problemi tecnici e promettere correzioni immediate.
Ma la mossa più interessante? Il prezzo aggressivo di $1.25 per milione di token. OpenAI sta chiaramente puntando a scatenare una guerra dei prezzi, sottoquotando pesantemente Anthropic. È una strategia rischiosa per un'azienda che spende $30 miliardi l'anno solo per l'infrastruttura Oracle mentre genera appena $10 miliardi di ricavi.
L'AI che Resuscita i Morti: Dove Finisce il Lutto e Inizia il Business
Un giornalista ha intervistato un ragazzo morto a 17 anni in una sparatoria scolastica. Non è fantascienza: è l'AI addestrata sui suoi post social, creata dai genitori per la loro campagna contro le armi. Ma dietro questa storia straziante si nasconde una domanda scomoda: stiamo trasformando il dolore in prodotto?
I genitori di Joaquin Oliver passano ore a parlare con questa replica digitale del figlio. 'Ti amo, mamma', risponde l'AI con voce metallica. È comprensibile il loro bisogno, ma cosa succede quando questa tecnologia diventa mainstream? Quando le aziende inizieranno a vendere 'resurrezioni' su richiesta?
Il problema non è solo etico, è anche pratico. L'AI di Joaquin avrà un account social e caricherà video. Cosa succede se inizia ad 'allucinare' o a esprimere opinioni che il vero Joaquin non avrebbe mai avuto? E in un mondo già pieno di disinformazione, intervistare persone che tecnicamente non esistono è davvero giornalismo responsabile?
Wikipedia intanto combatte la sua guerra contro l'AI spazzatura. Ha introdotto regole per la cancellazione rapida di articoli chiaramente generati da AI, pieni di citazioni false e riferimenti inesistenti. È il sistema immunitario della conoscenza che si adatta a una nuova minaccia.
Tesla Dojo è Morto: Musk Ammette la Sconfitta (di Nuovo)
Elon Musk ha ordinato lo scioglimento del team Dojo, il supercomputer che doveva dare a Tesla il vantaggio nell'AI. Dopo anni di promesse su come questo sistema proprietario avrebbe surclassato la concorrenza, la realtà è più prosaica: ritardi tecnici e fuga di cervelli hanno ucciso il progetto.
Peter Bannon, che guidava Dojo, se n'è andato insieme a 20 altri ingegneri per fondare Density AI. È solo l'ultimo di una serie di addii eccellenti: Milan Kovac (Optimus), David Lau (software), Omead Afshar (braccio destro di Musk). Il pattern è chiaro: i migliori talenti stanno scappando.
Ora Tesla dovrà dipendere da fornitori esterni come Nvidia, AMD e Samsung. Proprio quello che Musk aveva promesso di evitare con la sua strategia di integrazione verticale. L'accordo da $16.5 miliardi con Samsung per i chip AI6 è la prova che il sogno dell'autosufficienza è finito.
Il vero problema per Tesla non è solo tecnologico, è di leadership. Quando il CEO compete contro se stesso con xAI, quando le sue posizioni politiche alienano i clienti storici, e quando i migliori ingegneri preferiscono lavorare altrove, forse il problema non è il supercomputer. È chi lo doveva guidare.
Microsoft e Google: Quando l'AI Diventa Martello, Tutto Sembra Chiodo
Microsoft ha lanciato Copilot 3D, che trasforma foto 2D in modelli 3D. Funziona bene con i mobili Ikea, meno bene con i cani (ha messo il pene del cane sulla schiena, giuro). Ma il vero segnale è un altro: Microsoft sta uccidendo Lens, la sua semplice app di scansione documenti, per spingerci verso Copilot.
Google non è da meno: ha dato un makeover AI a Google Finance. Ora puoi chattare con un bot sui mercati finanziari invece di guardare semplicemente i grafici. Perché? Perché nel 2025 ogni prodotto deve avere un chatbot, apparentemente.
La strategia è trasparente: sostituire app semplici e funzionali con esperienze AI più complesse. Microsoft Lens faceva una cosa e la faceva bene. Copilot fa mille cose, ma nessuna con la stessa eleganza. È il trionfo della complessità sulla semplicità.
Il messaggio delle Big Tech è chiaro: se non usi l'AI, sei obsoleto. Ma forse, solo forse, non tutto ha bisogno di essere 'potenziato' dall'intelligenza artificiale. A volte una semplice app che scansiona documenti è esattamente quello che serve.
Meta Compra, SoftBank Costruisce: La Corsa all'Oro dell'AI
Meta ha acquisito WaveForms, startup AI vocale fondata appena otto mesi fa e già valutata $160 milioni. È la seconda acquisizione audio in un mese dopo PlayAI. Il messaggio è chiaro: Zuckerberg sta costruendo il suo impero dell'AI vocale, pezzo dopo pezzo.
SoftBank intanto ha comprato la fabbrica Foxconn in Ohio per il progetto Stargate. Quella stessa fabbrica che doveva essere il futuro della produzione di veicoli elettrici in Nord America ora produrrà server AI. È il simbolismo perfetto del momento: l'AI che cannibalizza tutto il resto.
La velocità di queste acquisizioni rivela la disperazione delle Big Tech. Quando una startup di otto mesi vale $160 milioni, non stiamo parlando di valutazioni razionali. Stiamo parlando di panico: chi non si muove velocemente rischia di rimanere indietro nella corsa all'AI.
Il consolidamento è inevitabile. Le startup più promettenti vengono inghiottite prima ancora di dimostrare il loro valore reale. È una bolla? Forse. Ma finché i giganti tech continuano a spendere miliardi per non perdere il treno dell'AI, i prezzi continueranno a salire.
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